Mantova, Cosa vedere in un giorno
Castellaro lAgusello
In Viaggio Con Gli Amici vi porta alla scoperta della città di Mantova rinascimentale. Dalla prima metà del XV, sotto il governo della famiglia dei Gonzaga e con l’arrivo di personalità importanti della cultura di allora.
Annoverata tra le più importanti città del rinascimento italiano insieme alla Firenze di Lorenzo De’ Medici, la città virgiliana è di una bellezza rara, forse anche poco conosciuta, ma che lascia senza fiato. Tra gli artisti che hanno lavorato a Mantova è doveroso citare: Leonardo Da Vinci, Andrea Mantegna, Giulio Romano, Paolo Rubens e Vittorino da Feltre.


Indice
Palazzo Ducale
Appena abbiamo messo piede a Mantova, la nostra prima tappa è stata Palazzo Ducale. Già residenza della famiglia Bonacolsi, primi signori signori di Mantova, e successivamente dei Gonzaga, Palazzo Ducale fa parte dei beni culturali dell’UNESCO e con i suoi 1000 ambienti, risulta essere tra le regge giù grandi d’Europa.

Sul finire del XIII, fu Guido Bonacolsi a far erigere il primo edificio chiamato Palazzo del Capitano, la cui facciata tutt’ora si affaccia su Piazza Sordello. Nel 1556, fu il duca Guglielmo Gonzaga, figlio di Federico II e nipote di Isabella d’Este, a riunire tutto i vari edifici successivamente in un unico imponente e grandioso complesso, collegandoli tra loro.

Palazzo Te
Palazzo Te è una delle dimore più sontuose d’Europa e simbolo della Mantova rinascimentale. Una rara bellezza che lascia a bocca aperta ogni visitatore. Opera di ispirazione classica nata a partire dal 1524 dall’architetto Giulio Romano, l’edificio si presenta su un unico piano rialzato, al fine di salvaguardare la parte più nobile da eventuali piene del Mincio.
Costruito su commissione da Federico II di Gonzaga, figlio di Isabella d’Este, Palazzo Te è nato sulle vecchie scuderie della famiglia, con lo scopo principale di creare uno spazio di svago privato e di rappresentanza per Federico II.

Giulio Romano realizzò Palazzo Te con una visione vitruviana della casa di abitazione, prendendo ispirazione dalla domus romana a lui molto cara. Gli ambienti interni sono l’ostentazione degli interessi e delle ambizioni di Federico II di Gonzaga, talmente ricercati e sfarzosi da stupire chiunque, persino l’imperatore asburgico Carlo V, giunto a Mantova per conferire a Federico II e ai Gonzaga il titolo di Duca.
La Sala dei Giganti e Amore e psiche, sono sicuramente gli ambienti più famosi di Palazzo Te e della Mantova rinascimentale. Bellissimo il cortile, dove al suo interno è possibile visitare la Loggia segreta di Federico II di Gonzaga.

Castello San Giorgio
Costruito a partire dal 1395 e posto a difesa della città di Mantova, Castello San Giorgio è un edificio a pianta quadrata cinto da un fossato. Il maniero al suo interno fu residenza di Isabella d’Este, moglie di Francesco II di Gonzaga e nobildonna molto influente della Mantova rinascimentale.


La camera degli sposi
Capolavoro di Andrea Mantegna, la camera degli sposi è collocata nel torrione nord est del Castello di San Giorgio. Commissionata da Ludovico III di Gonzaga, gli affreschi che rivestono le sue volte e le sue pareti, potrebbero rappresentare l’elezione a cardinale di Francesco Gonzaga, figlio di Ludovico II.
Basilica San Andrea
Costruita attorno l’anno 1046 e commissionata da Beatrice di Lotaringia, madre di Matilde di Canossa, la Basilica di San Andrea conserva ancora la reliquia del Sacro Sangue di Gesù. Secondo la leggenda, fu Longino, il centurione romano che trafisse il corpo del Cristo a portarla a Mantova. Questo prima di essere martirizzato nei pressi della città lombarda e poi sempre secondo la leggenda, seppellito sotto la Basilica.

Rotonda di San Lorenzo
La Rotonda di San Lorenzo è considerata la chiesa più antica della città. Già meta di migliaia di pellegrini che giungevano a Mantova per venerare la reliquia del Sacro Sangue, portata nella città virgiliana da Longino (tuttora custodita nella cripta della Basilica di Sant’Andrea), questo edificio di culto sorge molto probabilmente sulla pianta dell’antico tempio romano dedicata alla Dea Diana.

La tradizione vuole che la Rotonda di S. Lorenzo sia stata edifica attorno all’anno 1082, su precisa indicazione di Matilde di Canossa. Le intenzioni della contessa di Mantova erano quelle di ricreare idealmente la stessa forma del Santo Sepolcro di Gerusalemme, dando ai pellegrini che giungevano a Mantova l’idea di pregare direttamente davanti alla Santa Reliquia.
Duomo

Noto come Chiesa di S. Pietro, il Duomo di Mantova è stato ricostruito più volte durante la sua lunga storia. Distrutta da un incendio nel 894, la chiesa venne ricostruita in pochissimo tempo prima in stile protoromanico, e successivamente in stile romanico, con i lavori che terminarono nel 1150 circa.
Nel 1545, a seguito di un nuovo incendio, il Duomo subì una nuova ristrutturazione. Ercole Gonzaga, vescovo e reggente di Mantova, commissionò i lavori a Giulio Romano, il quale lasciò integra la facciata e le mura perimetrali, modificando l’interno. L’intenzione dell’artista era di accostare quest’ultimo alla forma paleocristiana della Basilica di San Pietro a Roma.
Il fianco sinistro gotico in stile, il campanile romanico e la facciata in stile tardo barocco, sono le caratteristiche principali del Duomo di Mantova, con quest’ultima realizzata interamente in marmo bianco tra il 1756 e il 1761.